25
giugno 2019
Spoleto
Musei
Nuovo allestimento nuova denominazione. La Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” inaugura sabato 29 giugno 2019, alle ore 11,00
A distanza di quasi venti anni dalla sua inaugurazione quale sede della collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto, intitolata alla figura del funzionario, curatore e storico dell’arte Giovanni Carandente (1920-2009), Palazzo Collicola apre un nuovo capitolo sotto la direzione del critico d’arte Marco Tonelli.
La collezione è stata completamente ripensata, trasportata al secondo piano del palazzo e riallestita secondo un nuovo criterio museale, arricchito di apparati didattici e opere.
Nucleo di partenza della collezione sarà la forte presenza dell’arte moderna nella città di Spoleto, a cui sono state dedicate alcune sale tematiche, a partire da quella sulla mostra del 1962 Sculture in città (a cui presero parte i più importanti scultori dell’epoca), passando per le varie edizioni del Premio Spoleto (1953-1968), tra cui figurano opere di Pascali, Ceroli, Uncini, Moreni, Turcato, Morlotti, Vacchi, oltreal Gruppo dei 6.
Consistente è la presenza di sculture e disegni di Leoncillo, che era nato proprio a Spoleto nel 1915 e di cui si conservano in collezione circa 30 opere, dal periodo iniziale a quello naturalistico, neocubista e soprattutto informale, con emblematiche opere tra cui Affinità patetiche, Pietà o Corpo dolente allestite nella lunga e luminosa galleria del secondo piano del Palazzo.
Il percorso, scandito per sale destinate ad essere periodicamente ruotate, presenta inoltre sezioni dedicate al gruppo Forma 1 o alla Scuola di San Lorenzo, all’arte astratta (da Melotti, a Biggi, a Verna, a Bendini fino ad Asdrubali), alla figurazione (tra cui Ontani, Di Stasio, Barni), con particolare attenzione ad opere di scultori moderni come Caro, Chadwick, Arnaldo e Giò Pomodoro, Franchina, Cuschera.
Importante anche la presenza di opere di artisti concettuali come Dibbets, Mochetti, Patella, Garutti e soprattutto di Sol Lewitt, che proprio a Spoleto aveva casa e che a Palazzo Collicola nel 2000 ha realizzato lo spettacolare walldrawing Band of color n.951.
Ad Alexander Calder (presente con mobiles, sculture in filo di ferro e gouache) e a Beverly Pepper, alla luce soprattutto del loro rapporto con Carandente (alla cui donazione si deve tra l’altro buona parte della collezione, oltre naturalmente alle acquisizioni del Premio Spoleto, lasciti di artisti e di privati), sono dedicate delle sezioni a parte, che emblematicamente aprono e chiudono il percorso espositivo.
Con l’occasione del riallestimento la collezione è stata arricchita di nuove opere, tra cui Gianni Asdrubali, Gastone Biggi, Stefano Di Stasio, Paola Gandolfi, Leoncillo, Francesco Lo Savio, Afranio Metelli, Nunzio, Pizzi Cannella, Francesco Somaini.
Le tre sale più interne della Galleria sono infine dedicate a disegni e opere grafiche di Leoncillo e Burri, di artisti italiani (tra cui Guttuso, Melotti, Raphael, Lo Savio, Gnoli, Accardi, Capogrossi) e di artisti stranieri (tra i quali David Smith, Chillida, Scarpitta, Moore, Chadwick).
Importante è infine il nucleo di circa 100 fotografie di Ugo Mulas scattate nel 1962 durante la mostra Sculture nella città, lavori che per la delicatezza dei supporti verranno esposti secondo rotazioni periodiche.
EVENTI COLLATERALI
Loris Cecchini: Hypermeasures
Al Nuovo allestimento della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto si affiancheranno due interventi temporanei pensati appositamente per questa occasione e per gli spazi esterni e interni di Palazzo Collicola.
Il primo dei due, intitolato Hypermeasures, sarà opera di Loris Cecchini, che installerà su una apposita base antistante l’ingresso del museo una scultura costruita con moduli componibili di metallo leggero, mentre all’interno della galleria dipinta del Piano Nobile sospenderà tre sculture realizzate con lo stesso principio delle serie Alfa Alfa e Waterbones, mettendo in relazione la naturalità meccanica e tecnologica di queste ramificazioni e iperfetazioni rizomatiche con i motivi floreali degli affreschi della galleria, tipici del cosiddetto barocchetto spoletino di inizio del Settecento.
Con il sostegno della Galleria Continua (San Gimignano/Bejing/LesMoulins/Habana)
Bruno Ceccobelli: MarmoriiMarmorei
In quindici sale della Pinacoteca del Piano Nobile inoltre Bruno Ceccobelli ha ideato un percorso costituito di sculture in marmo e pietra, una sorta di viaggio intitolato MarmoriiMarmorei, che invita il visitatore ad attraversare le stanze e meditare sul senso della Fortuna e della sua circolarità. La simbologia stessa delle opere e del percorso (con un inizio e un punto di ritorno seguendo lo stesso itinerario), la presenza di sculture frammentarie che sembrano reperti e ritrovamenti, si propongono come viaggio iniziatico e indiziario alla ricerca di significati e verità, che non potranno mai darsi in senso assoluto e chiaro, ma evocativo e spirituale.
Con il sostegno della ditta i Sassi di Assisi…
Loris Cecchini (Milano, 1969) vive e lavora a Milano.Ha esposto il suo lavoro a livello internazionale, con mostre personali in prestigiosi musei tra cui Palais de Tokio a Parigi, Musée d’Art Moderne di Saint-EtienneMétropole, MoMA PS1 a New York, Shanghai DuolunMoMA di Shanghai, Centro Gallego de Arte Contemporanea a Santiago di Compostela, Kunstverein di Heidelberg, Quarter di Firenze, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano.
Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali tra cui la 56°, la 51° e la 49° Biennale di Venezia, la 6° e la 9° Biennale di Shanghai, la 15° e 13° Quadriennale di Roma, la Biennale di Taiwan a Taipei, la Biennale di Valencia in Spagna, la 12° Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, il Ludwig Museum a Colonia, Palazzo Fortuny a Venezia, Macro Future a Roma.
Ha preso inoltre parte a mostre collettive in tutto il mondo tra cui esposizioni al LudwigMuseum di Colonia, PAC di Milano, Palazzo Fourtuny a Venezia, Macro Future a Roma, MART di Rovereto, Hayward Gallery di Londra, The Garage Centre for Contemporary Culture Mosca, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Il Musée d’Art Contemporain di Lione, il MOCA di Shanghai, la DeutscheBankKunsthalle di Berlino e altre ancora.
Ha realizzato varie istallazioni permanenti e site-specific, in particolare a Villa Celle a Pistoia e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, alla Fondazione Boghossian di Bruxelles e per il Cleveland Clinic'sArts& Medicine Institute negli Stati Uniti, a LesTerrassesDu Port di Marseille, al ShinsegaeHanamStarfield a Seoul nella Biblioteca Lazzerini di Prato, nel CornellTech,Tata building di New York e su un edificio pubblico a Beijing in Cina.
www.loriscecchini.org
Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello di Vibio (PG) il 2 settembre 1952. Vive e lavora a Todi.Deve molto all'artista Toti Scialoja, col quale si diploma all'Accademia di Belle Arti di Roma, completando la sua eclettica formazione giovanile con lo studio delle filosofie orientali Zen e Taoismo.
Dalla seconda metà degli anni Settanta fa parte degli artisti che si insediano nell'ex-pastificio Cerere, a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un gruppo di creativi poi noti come "Nuova scuola romana" che si presenta pubblicamente nel 1984 con la mostra Ateliers e a cui nel corso dei decenni saranno dedicate importanti mostre come quella di Villa Medeici a Roma del 2006 e al MART di Rovereto nel 2009. La sua ricerca, inizialmente di tipo concettuale, si è sviluppata verso un'astrazione pittorica approdata a un vero e proprio simbolismo spirituale.
Ha tenuto mostre personali a partire dagli anni Ottanta presso la Galleria Ferranti di Roma, Yvon Lambert di Parigi, Salvatore Ala, Sperone Westwater e Jack Shainman di New York, Akira Ikeda di Nagoya, Studio Marconi di Milano, L’Attico di Roma e partecipato a numerose rassegne nazionali e internazionali, come la Quadriennale di Roma e due edizioni della Biennale di Venezia.
Sue mostre sono state inoltre allestite in spazi archeologici, antichi e rinascimentali quali Villa Adriana a Tivoli, Museo Nazionale Classense e Basilica di Sant’Apollinare in Classe di Ravenna, la Chieda di Santa Maria sopra Minerva, il Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino e una nel celebre Caffè Florian di Venezia.
Nel 2007 ha realizzato per la Fondazione Volume di Roma un suggestivo intervento dal titolo Longa marcia post-temporale mentre nel 2018 è stato invitato da Barbara Rose alla mostra collettiva La pittura dopo il post-modernismo presso la Reggia di Caserta. La sua ultima mostra personale dal titolo Doppia luce si è tenuta presso la Galleria E3 di Brescia.
È inoltre autore di densi saggi teorici sull’arte e la filosofia, tra cui Color bellezza, Tempo senza tempo della pittura e Gratiaplena: economia della grazia.
Spoleto
Concerti
Ridotta drasticamente nei giorni e nelle rappresentazioni a causa dell’emergenza sanitaria, questa edizione speciale è stata pensata e realizzata su misura per garantire la sicurezza dei lavoratori, d ... segue
Spoleto
Eventi
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Trevi
Cultura
A settembre vengono proposte ai cittadini di Trevi e ai turisti una serie di visite inconsuete dal titolo Trevi … quasi incanto il viator l’estima. Questa nuova iniziativa è curata da Carlo Roberto P ... segue
Spoleto
Eventi
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Trevi
Libri e editoria
Domenica 8 marzo 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, verrà presentato il libro di Lorella Natalizi “Racconti per Cristina”, edito da Il Seme Bianco nella collana Gelsomino. La pr ... segue
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Trevi
Libri e editoria
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi ... segue
Trevi
Libri e editoria
Sabato 15 febbraio 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, prende il via “Libri al Museo”, edizione 2020. Verrà presentato il nuovo romanzo di Fabio Bussotti, L’amico di Keats, edit ... segue
Spoleto e 31/08/2020
Ridotta drasticamente nei giorni e nelle rappresentazioni a causa dell’emergenza sanitaria, questa edizione speciale è stata pensata e realizzata su misura per garantire la sicurezza dei lavoratori, degli artisti e del pubblico, oltre che, naturalmente, la qualità artistica e l’eccellenza che contraddistinguono la manifestazione.
Il Festival ha presentato otto spettacoli con artisti italiani di rilievo internazionale: fra gli altri, Roberto Abbado, Andrea Battistoni, Monica Bellucci, Roberto Capucci, Silvia Colasanti, Emma Dante, Ottavio Dantone, Rosa Feola, Isabella Ferrari, Riccardo Muti, Pier Luigi Pizzi, Beatrice Rana, Luca Zingaretti.
Il pubblico ha partecipato numeroso nei due simbolici luoghi del Festival scelti per le rappresentazioni all’aperto di questa edizione: Piazza Duomo e il Teatro Romano.
In Piazza Duomo la capienza autorizzata nel primo fine settimana è stata di 620 posti, mentre al Teatro Romano è stata di 280. Capienze che sono aumentate nel secondo fine settimana con l’autorizzazione fino a 1000 posti per il Concerto finale in Piazza Duomo e 320 posti per gli spettacoli al Teatro Romano.
Sono stati emessi 3.796 biglietti per un incasso totale delle otto serate di 223.294 euro.
Quest’anno il Festival ha offerto al pubblico da casa la possibilità di assistere ad alcuni degli spettacoli in diretta streaming su festivaldispoleto.com, repubblica.it e italiafestival.tv.
Sono state 51.185 le visualizzazioni degli spettacoli in streaming, alle quali si aggiungeranno quelle del concerto finale.
I media hanno dedicato al Festival grande attenzione. Dall’1 gennaio al 30 agosto 2020 le uscite totali stampa e web sono state 2.662 (uscite stampa 636 - uscite web 2026), mentre i passaggi radio e su TV nazionali sono stati 59 (passaggi TV 44 - passaggi radio 15).
Sui social della manifestazione sono state 4.106.606 le impression della pagina Facebook, 58.124 le visualizzazioni Tweet e 350.206 le impression dei contenuti Instagram.
Spoleto e 30/08/2020
Luca Zingaretti ha ricevuto oggi alle 17.30 a casa Menotti dalle mani di Maria Flora Monini il Premio “Una finestra sui Due Mondi”, l’11° della serie da quando il Premio fu istituito nel 2010 dalla famiglia spoletina dell’olio extra vergine.
“Presente al Festival dei Due Mondi nelle vesti di interprete, regista e drammaturgo, con lo spettacolo La sirena, il riconoscimento va alla sua versatilità, alla sua bravura interpretativa, al suo carisma”- si legge nelle motivazioni della giuria, presieduta dal Direttore del Festival Giorgio Ferrara e composta dal Sindaco di Spoleto e Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi, Umberto De Augustinis, e dai promotori del premio, Maria Flora e Zefferino Monini.
“Attore italiano tra i più amati, - continuano le motivazioni ufficiali - dopo aver esordito nei primi anni ottanta come attore di teatro con i registi Ronconi, Mattolini e Sequi, Luca Zingaretti ha continuato ad alternare alla carriera teatrale quella cinematografica e televisiva, raggiungendo grandissimo successo di pubblico e critica. Oltre ad aver preso parte al cast di numerosi film di successo, ha saputo interpretare con sicura tecnica recitativa ruoli molto impegnati sia per il cinema che per la televisione, prestando il volto a personaggi realmente esistiti, da Pietro Nenni a Giorgio Perlasca, da Paolo Borsellino ad Adriano Olivetti, fino a Don Pino Puglisi”.
La cerimonia, causa Covid, si è svolta in forma strettamente privata sulla storica terrazza di Casa Menotti che conserva tutti gli arredi originali del salotto del Maestro che qui riceveva e teneva i suoi celebri aperitivi con le tante star internazionali del Festival da lui creato. Come vuole la tradizione, Luca Zingaretti si è affacciato alla finestra di Casa Menotti per la foto di rito e il suo ritratto andrà ad arricchire la galleria di grandi protagonisti dello spettacolo emuli del saluto affettuoso che Menotti riservava al pubblico su Piazza del Duomo.
“Ritorno a Spoleto con grande piacere dopo 38 anni, quando giunsi al Festival con l’Accademia Silvio D’Amico appena terminato il mio anno di servizio militare e allora l’atmosfera del Festival mi aveva ridato gioia ed entusiasmo, la ricordo come una vera rinascita. Lo è tuttora, ritornando a Spoleto nelle vesti che mi sono più congeniali, da attore di teatro perché solo il teatro può dare carica e indescrivibile energia ad un attore” ha commentato Luca Zingaretti.
“Ammiro molto Zingaretti per tutto il suo percorso professionale soprattutto teatrale e per l’intensità con cui ha saputo rendere la figura di grandi imprenditori e protagonisti della nostra storia. Naturalmente amo moltissimo anche il “suo” commissario Montalbano ed è stata una grande emozione vederlo affacciarsi per una volta da una finestra su Spoleto anziché dalla famosa verandina di Marinella” ha commentato Maria Flora Monini. “Il suo volto non poteva mancare nella galleria dei “Ritratti alla Finestra”, realizzati in occasione del Premio dal 2010 e oggi in mostra a Casa Menotti”.
Nella stessa serata, alle 18.00, sempre a Casa Menotti, è stato assegnato anche il Premio Speciale giovani “Una Finestra sui Due Mondi” che ha premiato la soprano casertana Rosa Feola, al Festival come interprete del Concerto finale in Piazza Duomo, diretta dal Maestro Riccardo Muti e al fianco dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
Il riconoscimento a Rosa Feola, si legge nelle motivazioni “va alla sua determinazione, alle sue eccellenti capacità tecniche e alle sue spiccate doti espressive che la rendono una ambasciatrice nel mondo del più amato patrimonio operistico italiano. Giovane talento, ma già stella internazionale della lirica, il soprano di origini campane Rosa Feola fa già parlare di sé in tutto il mondo. Conquistatasi l’attenzione internazionale vincendo il Concorso Operalia 2010 presieduto da Placido Domingo, tenutosi alla Scala di Milano, sta collezionando importanti successi ed entusiastici consensi di pubblico e di critica. La contraddistinguono eleganza scenica e una voce perfetta nell’incarnare sia le figure più brillanti del melodramma, che quelle tragiche. Le sue doti interpretative sono senza dubbio costruite nella perfezione grazie a uno studio serio, costante e approfondito nel tempo. Diretta dai più importanti maestri e registi, ha al suo attivo partecipazioni con le orchestre più prestigiose. L’attività internazionale la vede prendere parte a produzioni nei teatri di Zurigo, Monaco, Pechino, Salisburgo, Chicago, New York, Washington, Barcellona, Berlino, Londra, Madrid”.
Anche Rosa Feola ha posato per l’immancabile Ritratto alla finestra e Maria Flora Monini ha voluto ricordare le motivazioni di questo particolare riconoscimento: “Il Premio Speciale giovani vuole offrire una ribalta a talenti già di grande levatura artistica, favorendone l’affermazione e incoraggiandone la crescita professionale. Rosa Feola riceve oggi il nostro Premio non solo per le sue grandi doti, ma come simbolo della grande scuola italiana operistico-musicale”.
11 anni di premi
L’assegnazione a Casa Menotti dei Premi Monini “Una finestra sui Due Mondi” è entrata ormai a far parte integrante del programma del Festival di Spoleto a cui l’azienda umbra dell’olio extra vergine è vicina da sempre.
Il 63mo Festival dei Due Mondi segna l’11mo anniversario del Premio. Fortemente voluto dalla famiglia Monini, il premio è stato istituito nel 2010 dopo che la Fondazione Monini, presieduta da Maria Flora Monini, aveva acquistato la casa del Maestro Giancarlo Menotti, fondatore del Festival di Spoleto.
Proprio alla finestra di Casa Menotti il Maestro si affacciava per salutare il pubblico dei 2Mondi insieme ai grandi artisti ospiti del Festival.
La Fondazione Monini ha recuperato la casa per realizzarvi un museo e un centro di documentazione sul Festival, mentre la famiglia Monini ha voluto riportare in vita la tradizione di quel saluto, mai dimenticata, della kermesse spoletina.
Così ogni anno vengono assegnati da Maria Flora e Zefferino Monini il Premio “Una Finestra sui Due Mondi” a un big del Festival e il Premio Speciale “Una Finestra sui Due Mondi” a una giovane leva pronta a trasformarsi in superstar: per tradizione i vincitori vengono ritratti, subito dopo la cerimonia di premiazione, alla finestra di Casa Menotti, immortalati da uno scatto fotografico.
Il primo vincitore di “Una Finestra sui Due Mondi” fu John Malkovich nel 2010, affiancato dal Premio ad honorem alla grandissima Adriana Asti. Da allora la statuetta, che raffigura in forma stilizzata proprio la finestra di Casa Menotti, è stata consegnata a superstar internazionali del calibro di Michail Baryšnikov, Willem Dafoe e Tim Robbins, all’attore Claudio Santamaria, alla musa degli esistenzialisti Juliette Gréco, a grandi attrici del nostro cinema come Alba Rohrwacher o internazionali come Victoria Thierrée Chaplin, figlia del grande Charlie. Il premio del decennale è stato assegnato l’anno scorso a Stefano Bollani che ha regalato agli ospiti un’improvvisazione pianistica jazz allo Steinway del 1956 che fu di Giancarlo Menotti.
I premi “speciale giovani” sono stati nell’ordine il soprano slovacco Adriana Kučerová, la voce bianca Thomas Copeland, il compositore e pianista Matthew Aucoin, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, il danzatore Shizen Kazama, la soprano Emily D’Angelo, il violoncellista Santiago Canón, il tenore Brian Michael Moore, la soprano Benedetta Torre e nel 2019 Pierre-Antoine Bardot, talento dell’École-Atelier Rudra Béjart di Losanna.
Trevi e 30/08/2020
A settembre vengono proposte ai cittadini di Trevi e ai turisti una serie di visite inconsuete dal titolo Trevi … quasi incanto il viator l’estima. Questa nuova iniziativa è curata da Carlo Roberto Petrini e Federico Donnini, giovane storico dell’arte.
Raccontare la città, le sue piazze, biblioteche, vie, strade, ville, palazzi, chiese e monumenti e musei ai propri cittadini e turisti in maniera inconsueta, partendo da ciò che abitualmente non si vede, non si racconta nelle guide turistiche, come ad esempio il ruolo che hanno avuto le piazze nel corso della storia.
Sabato 5 settembre il debutto, con partenza alle ore 18 da piazza del Comune. Simonetta e Giuseppina Prosperi Valenti racconteranno il loro palazzo nobiliare. Sabato 19 settembre alle ore 18,30 Federico Donnini racconterà la Chiesa di Santa Croce in Piaggia di Trevi. Conclude la serie di visite guidate inconsuete, Carlo Roberto Petrini, il quale la sera del 26 settembre (ore 18,30) racconterà il Duomo di sant’Emiliano, la chiesa madre del territorio di Trevi. Si tratta insomma di guidare i visitatori, all'interno di un percorso cittadino che garantisca di far vivere esperienze, attraverso il patrimonio artistico culturale, gli antichi saperi artigiani o degustare le tipicità del luogo. Le singole visite sono state affidate a studiosi di prim’ordine. Prossimi appuntamenti ad ottobre.
Spoleto e 29/08/2020
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, merito prima di tutto della mia straordinaria squadra di collaboratori, delle maestranze, dei tantissimi artisti nazionali e internazionali, del pubblico sempre in crescita, dei sostenitori pubblici e privati, che mi hanno accompagnato in questi anni.
Per quanto riguarda me ho l’orgoglio di aver iniziato questa splendida avventura in un momento di grave declino della manifestazione e di essere riuscito con l’aiuto di tutti a riportarla in vita.
Con questo spirito passo il testimone alla signora Monique Veaute certo che dirigerà questo festival come nelle sue migliori tradizioni e spero con doti di esperienza e di resistenza. In bocca al lupo a lei e, aggiungo, a tutti noi alle soglie di un autunno che potrebbe non essere facile.
Giorgio Ferrara
Trevi e 28/08/2020
A settembre vengono proposte ai cittadini di Trevi e ai turisti una serie di visite inconsuete dal titolo Trevi … quasi incanto il viator l’estima. Questa nuova iniziativa è curata da Carlo Roberto Petrini con la collaborazione di Federico Donnini, giovane Storico dell’Arte.
Raccontare la città, le sue piazze, biblioteche, vie, strade, ville, palazzi, chiese e monumenti e musei ai propri cittadini e turisti in maniera inconsueta, partendo da ciò che abitualmente non si vede, non si racconta nelle guide turistiche, come ad esempio il ruolo che hanno avuto le piazze nel corso della storia.
Sabato 5 settembre il debutto, con partenza alle ore 18 da piazza del Comune. Simonetta e Giuseppina Prosperi Valenti racconteranno il loro palazzo nobiliare. Sabato 19 settembre alle ore 18,30 Federico Donnini racconterà la Chiesa di Santa Croce in Piaggia di Trevi. Conclude la serie di visite guidate inconsuete, Carlo Roberto Petrini, il quale al Museo di Trevi la sera del 26 settembre (ore 18) racconterà l’arte della stampa al torchio. Si tratta insomma di guidare i visitatori, all'interno di un percorso cittadino che garantisca di far vivere esperienze, attraverso il patrimonio artistico culturale, gli antichi saperi artigiani o degustare le tipicità del luogo. Le singole visite sono state affidate a studiosi di prim’ordine. Prossimi appuntamenti ad ottobre.
Spoleto e 23/04/2020
Una messa in scena imponente, come sempre in Piazza Duomo, con la rilettura dell'Orfeo di Monteverdi composta da Luciano Berio nell'84, oggi ricreata da Pier Luigi Pizzi, che al tempo ne curò la regia nel cortile di Palazzo Pitti a Firenze. Aprirà così, almeno sulla carta, Spoleto63, il prossimo Festival dei due mondi, l'ultimo con la direzione di Giorgio Ferrara, atteso secondo programma dal 26 giugno al 12 luglio. Fra tre mesi. E mentre uno dopo l'altro tutti i grandi festival europei di primavera, da Cannes all'Eurovision Song Contest, posticipano o annullano le proprie date, a Spoleto si tiene duro e si spera davvero di farcela ad andare in scena. Il cartellone è pronto. Manca solo che il Paese, il mondo, possa uscire dal tunnel coronavirus.
"Abbiamo lavorato per offrire al pubblico diciassette giorni di grande spettacolo - racconta Giorgio Ferrara -. Il cartellone è pronto ed è mio desiderio comunicarlo, in questo momento di grande angoscia per l'Italia e il mondo intero. Spero possa contribuire a risollevare qualche animo e a dimostrare che lo spettacolo e la cultura non si fermeranno mai. Con l'auspicio che la città di Spoleto possa anche quest'anno aprire i suoi palcoscenici all'Arte in tutte le sue forme, è un piacere per me informare anche che tutti gli artisti e le compagnie previste continuano a esprimere la loro volontà di esserci". E allora, in attesa di buone notizie, a farla da padrone, come da tradizione, a Spoleto63 sarà la musica. Non solo con l'eclettica rivisitazione di Berio, che esplora l'Orfeo tra nuove interazioni sonore di plettri, bande di ottoni, rock band e suoni elettronici. Ma anche con il Melologo per orchestra, coro e voce recitante, tratto dalle Eroidi di Ovidio che il Festival ha commissionato a Silvia Colasanti. E poi The pilot and the ballerina, nuova opera del formidabile duo musicale statunitense delle CocoRosie, con le coreografie di Ira Anufrieva; e Ute Lemper e le Songs from the broken heart.
Grandi celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Beethoven, tra il concerto finale con James Conlon alla guida dell'Orchestra Giovanile Italiana nella Quinta e Settima Sinfonia; Le creature di Prometeo, tra sfilata e balletto, con l'Orchestra del Carlo Felice diretta da Andrea Battistoni e i costumi originali di Roberto Capucci; l'Eroica con John Neumeier e i 100 ballerini dell'Hamburg Ballet; e lo spettacolo Beethoven. La musica della vita per Corrado Augias e Giuseppe Fausto Modugno al pianoforte. Maestri e dive nella sezione Teatro, a partire da Monica Bellucci in Maria Callas. Lettres et mémoires, testo costruito sulle lettere scritte dalla soprano tra il 1946 e il 1977. Emma Dante porta in anteprima assoluta Pupo di zucchero, spettacolo ispirato alla lingua di Gianbattista Basile, con un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena i defunti della famiglia. Il regista lituano Rimas Tuminas torna invece a Spoleto per i trent'anni del The State Small Theatre of Vilnius, con due pièce di Anton Cechov, Tre sorelle, nel suo storico adattamento, e il monologo I danni del tabacco.
E ancora, Luca Zingaretti con La sirena da Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Massimiliano Civica nell'omaggio a Massimo Troisi de La mosca e l'angelo; Amos Gitai sul tema della guerra in A letter to a friend in Gaza; Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con The Laramie Project di Moises Kaufmann, sul caso dello studente Matthew Shepard brutalmente ucciso in Wyoming nel 1998 per dio omofonico; Romeo Castellucci con l'improvvisazione di Bros; Euridice Axen in Settimo senso da Ruggero Cappuccio; Luchino Giordana ed Ester Tatangelo, che dirigono Home, I'm darling di Laura Wade, testo vincitore del Laurence Olivier Award 2019 sul rapporto tra uomo e donna al ritmo di un jive. Per la danza, è in arrivo il San Francisco Ballet con From Balanchine to Occhipinti e l'opera tango Maria de Buenos Aires, su libretto di Horacio Ferrer e musica di Astor Piazzolla, con il Ballet de l'Opéra National du Rhin e La Grossa - Tipica Orchestra of the Maison de l'Argentine.
Trevi e 28/02/2020
Domenica 8 marzo 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, verrà presentato il libro di Lorella Natalizi “Racconti per Cristina”, edito da Il Seme Bianco nella collana Gelsomino. La presentazione cade nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale della donna.
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo. Interverrà per l’occasione Nerina Marzano, docente di lettere.
Racconti per Cristina: I personaggi che incontrerete negli undici racconti che compongono la raccolta "Racconti per Cristina" di Lorella Natalizi sono legati a doppio nodo con il lettore. Il tempo personale e quello narrativo li renderà complici tra le righe e gli spazi delle pagine. I personaggi, a tempo debito, daranno la chiave al lettore per permettergli di entrare negli squarci del vissuto. I protagonisti, con slancio generoso e genuino, non nasconderanno sogni, delusioni e piccolezze. Il lettore sentirà i loro sforzi, conoscerà la loro lingua, annuserà gli odori dei loro paesaggi e la profondità dei significati, rintracciati nelle linee o macchie di colore. Il lettore e i personaggi diventeranno un tutt'uno, sarà impossibile non riconoscersi nei momenti d'amore, nella paura, nei pregiudizi, nella speranza e nella consapevolezza che è impossibile chiudere gli occhi dinanzi al moto circolare della vita e alle sue drastiche cesure.
Trevi e 28/02/2020
Domenica 8 marzo 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, verrà presentato il libro di Lorella Natalizi “Racconti per Cristina”, edito da Il Seme Bianco nella collana Gelsomino. La presentazione cade nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale della donna.
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo.
Racconti per Cristina: I personaggi che incontrerete negli undici racconti che compongono la raccolta "Racconti per Cristina" di Lorella Natalizi sono legati a doppio nodo con il lettore. Il tempo personale e quello narrativo li renderà complici tra le righe e gli spazi delle pagine. I personaggi, a tempo debito, daranno la chiave al lettore per permettergli di entrare negli squarci del vissuto. I protagonisti, con slancio generoso e genuino, non nasconderanno sogni, delusioni e piccolezze. Il lettore sentirà i loro sforzi, conoscerà la loro lingua, annuserà gli odori dei loro paesaggi e la profondità dei significati, rintracciati nelle linee o macchie di colore. Il lettore e i personaggi diventeranno un tutt'uno, sarà impossibile non riconoscersi nei momenti d'amore, nella paura, nei pregiudizi, nella speranza e nella consapevolezza che è impossibile chiudere gli occhi dinanzi al moto circolare della vita e alle sue drastiche cesure.
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Trevi e 27/02/2020
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo.
Simone Fagioli, spoletino, insegna al liceo Classico Europeo “Santa Maria degli Angeli” nel cuore antico della città, ci parlerà della “Retorica” di Aristotele, la quale si propone come strumento in grado di salvare e guarire una società in stato di abbandono etico-culturale. Insomma possiamo dire come ai nostri giorni.
Infine l’autore del testo , parlerà di come viene utilizzato il termine “filosofia” che nel linguaggio comune viene usato quasi sempre in senso spregiativo, pensando a espressioni come “Smettila di filosofeggiare” in riferimento ad una persona che sta facendo un discorso troppo ideale e poco pratico; oppure “Prendila con filosofia” per invitare una persona a superare un momento negativo con una certa leggerezza la, mentre la filosofia era caratterizzata da una dimensione fortemente comunitaria e veniva praticata in spazi pubblici insieme alle persone; è nota, per esempio, la figura di Socrate che interroga i suoi concittadini attorno alle questioni più salienti dell’esistenza di un uomo lungo le strade di Atene e nell’agorà. Nella Scuola peripatetica fondata da Aristotele, per fare un altro esempio, gli allievi avevano l’abitudine di discutere insieme ai loro maestri in giardino passeggiando. La filosofia, dunque, è nata non per essere insegnata ma per essere praticata: il pensiero filosofico greco è scaturito e si è nutrito costantemente del dialogo e dell’incontro tra persone mosse dal desiderio di discutere di democrazia, leggi, origine delle cose, bene e male e bello. Tutto questo ci viene spiegato con stile confidenziale da Simone Fagioli, partendo dal bel libro di recente pubblicazione.
Trevi e 08/02/2020
Sabato 15 febbraio 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, prende il via “Libri al Museo”, edizione 2020. Verrà presentato il nuovo romanzo di Fabio Bussotti, L’amico di Keats, edito da Mincione, Roma. Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con l’Assessorato del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo. Una serie di incontri con romanzieri, storici dell’arte e filosofi che presenteranno le loro opere.
Fabio Bussotti, trevano, ora residente a Roma, attore, drammaturgo, sceneggiatore e traduttore, con il nuovo romanzo, il sesto della serie del commissario Bertone, racconta l'ultima avventura del commissario Flavio Bertone.
Una sera di febbraio del 1821 muore a Roma, tra le braccia dell’amico Severn, il poeta John Keats. Sempre a Roma, una mattina di settembre del 2018, muore, travolto da un tram, un ragazzo di 17 anni che conosceva il segreto che Keats aveva svelato a Severn poco prima di morire.
Il commissario Bertone si lascia coinvolgere in una storia di forti passioni, di segreti inconfessabili, di poesie d’amore senza tempo e di spietati boss del narcotraffico che, grazie alla protezione di funzionari corrotti, scorrazzano indisturbati per tutta Europa.
L’amico di Keats è il sesto romanzo della serie del commissario Bertone, dopo L’invidia di Velázquez (Sironi 2008), Il cameriere di Borges, tradotto in spagnolo, Le lacrime di Borromini, Al cuore di Beckett e San Francesco a Central Park per i tipi di Editions Mincione.
Il curatore