26
agosto 2018
Trevi
Cultura
IV campagna di scavo archeologico nel sito di S. Maria di Pietrarossa. La scoperta è di rilevanza nazionale
Venerdì 3 agosto 2018 si è conclusa la quarta campagna di scavo archeologico nel sito di S. Maria di Pietrarossa, all’interno del territorio comunale di Trevi. Le indagini conoscitive sono state condotte su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in accordo con l’Università degli Studi di Perugia, con la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Umbria nella figura della Dott.ssa G. Sabatini (Funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria) e con il Comune di Trevi, sotto la direzione scientifica della prof.ssa D. Scortecci (Docente di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università di Perugia) e la coordinazione sul campo degli archeologi Stefano Bordoni, Luca Boldrini e Alessio Pascolini dell’Associazione culturale Umbria Archeologica. L’attività di scavo si è svolta con il sostegno economico della ditta Luigi Metelli s.p.a. e ha visto la partecipazione di circa 40 studenti provenienti da numerosi Atenei italiani (Università degli Studi di Perugia, Università di Roma “La Sapienza”, Università di Firenze, Università di Ferrara, Università di Siena e Università degli Studi di Bologna).
Le indagini conoscitive, condotte secondo le più avanzate tecnologie nel campo della ricerca archeologica, nel corso delle quattro campagne di scavo, hanno permesso di acquisire nuovi importanti dati, utili alla comprensione e definizione dell’organizzazione spaziale e topografica dell’intera area e della sua trasformazione nel corso del tempo. Le operazioni di scavo, hanno portato al rinvenimento di numerose strutture murarie probabilmente riferibili ad un complesso abitativo di età romana verosimilmente identificabile con l’antico municipio romano di Trebiae..
Di particolare rilevanza il ritrovamento di pavimenti a mosaico. Uno dei vani individuati presenta una pavimentazione realizzata mediante l’impiego di tessere musive di colore rosa e nero che vanno a descrivere un ottagono inscritto in un quadrato definito da una treccia a due capi continua. Lo spazio interno dell’ottagono è a sua volta rimarcato da una seconda cornice, con onde correnti in nero fascia in rosa, che delimitano l’area occupata dalla decorazione centrale figurata della Gorgone. Il volto della Gorgone, dai lineamenti piuttosto incerti, è definito da tessere di colore nero, bianco e rosa alle quali si aggiungono tessere in pasta vitrea impiegate per la descrizione delle due alette, che le incoronano la testa, e i serpenti che le circondano l’ovale del viso. La pavimentazione, in ottimale stato di conservazione, può essere collocata all’interno della cultura musiva di III secolo d.C. Il vano, alla luce della sua estensione così come del motivo decorativo riportato sul mosaico, può essere interpretato come un piccolo cubicolo.
Due diversi corridoi, dotati di pavimentazione in cocciopesto, dovevano mettere in comunicazione il cubicolo con le atre stanze del complesso abitativo, mentre una rampa di scale consentiva l’accesso ad un piano superiore, oggi soltanto intuibile.
Un secondo vano di grandi dimensioni presenta una pavimentazione realizzata mediante l’impiego di tessere musive di colore rosa e nero che vanno a definire scene di ambientazione marina con figure mitologiche. Si tratta nello specifico di nove grandi immagini disposte in maniera regolare su tre diversi registri. Si alternano rappresentazioni di animali, quali cervo, cavallo, toro e serpente, a figure antropomorfe, entrambe dotate di corpi pisciformi. Alcune delle figure animali risultano inoltre cavalcate da piccoli eroti alati. La pavimentazione, in discreto stato di conservazione, è ancora in fase di studio. Risulta pertanto da definire l’orizzonte cronologico entro cui poter collocare la pavimentazione, cosi come l’originaria destinazione d’uso del vano.
Al capo opposto del grande mosaico, poi, è stata terminata l’indagine di un ulteriore ambiente absidato, originariamente rivestito per tutta la sua superficie da lastre marmoree, alcune delle quali ancora in situ.
In occasione dell’ultima campagna è stato infine messo in luce parzialmente un nuovo ambiente mosaicato, di notevoli dimensioni, ubicato in una porzione periferica dell’area di scavo. Il motivo è anche qui di carattere mitologico-marino con una nereide seduta sulla coda di un tritone. Le figure sono finemente tracciate tramite tessere bianche, rosa e rosse, con dettagli in tessere nere, ottenendo così una resa anatomica fortemente plastica. Tutt’intorno la scena è inquadrata da una grande cornice organizzata in specchiature triangolari alternate e differenziate per colore, bianche, rosa e rosse. L’ambiente si raccordava a quello rivestito da lastre marmoree tramite una breve scalinata in grandi blocchi litici di ottima fattura.
Lo studio preliminare dei materiali ceramici, vitrei, e numismatici rinvenuti nel corso delle operazioni di scavo ha consentito di documentare una frequentazione del sito che comprende al momento la fascia cronologica inclusa tra il III secolo a.C. ed il VII secolo d.C. Già ad una analisi preliminare dei manufatti è stato possibile definire una seriazione cronologica che consente di associare i reperti alle varie strutture identificate.
A maggio 2018 è stato presentato in anteprima il volume L’area archeologica di Pietrarossa e l’antico territorio di Trevi. Studi e Ricerche, curato da Donatella Scortecci , edito dalla casa editrice Daidalos. con il sostegno economico della Ditta Luigi Metelli.Il volume nasce dal duplice intento di pubblicare quanto prima i dati di scavo provenienti dalle prime campagne 2005-16 con qualche deroga alla campagna 2017 e, contemporaneamente, di approfondire le indagini relative all’antico territorio di Trebiae, Trevi romana, tutto questo in funzione di una lettura integrata tra i dati di scavo e il contesto nel quale si inseriscono le interessanti strutture di Pietrarossa. L’ambito tematico e la prospettiva cronologica dei contributi di approfondimento è molto ampia e questo ha permesso di ricostruire un quadro del paesaggio storico della valle Umbra meridionale (tra Foligno e Spoleto) di grande interesse per le dinamiche insediative locali. Già il titolo del volume sintetizza l’ambito e la finalità delle ricerche distinguendo formalmente due momenti: una parte dedicata alla pubblicazione della documentazione inedita provenienti dalle campagne di scavo e una seconda parte dedicata alla raccolta di materiali e di studi sia editi sia inediti funzionali alla ricostruzione del contesto. L’integrazione e il confronto tra i dati emersi (nei diversi approfondimenti) ha permesso già di comprendere meglio il contesto archeologico -nonostante la parzialità delle strutture emerse e contemporaneamente di chiarire i suoi rapporti con il territorio anche in relazioni ai processi di trasformazione dell’insediamento urbano e rurale fra tarda antichità e medioevo. Si parla di un territorio in cui la presenza di un complesso fluviale molto articolato, incentrato sul corso del Clitunno, se da una parte favoriva lo sfruttamento agricolo e l’attività economica, dall’altra esponeva frequentemente al dissesto e all’impaludamento. Queste furono verosimilmente le cause della nascita e dell’abbandono del sito dell’antica Trebiae, a Pietrarossa.
Spoleto
Concerti
Ridotta drasticamente nei giorni e nelle rappresentazioni a causa dell’emergenza sanitaria, questa edizione speciale è stata pensata e realizzata su misura per garantire la sicurezza dei lavoratori, d ... segue
Spoleto
Eventi
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Trevi
Cultura
A settembre vengono proposte ai cittadini di Trevi e ai turisti una serie di visite inconsuete dal titolo Trevi … quasi incanto il viator l’estima. Questa nuova iniziativa è curata da Carlo Roberto P ... segue
Spoleto
Eventi
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, merito prima di tutto della mia straordinaria squadra di collaboratori, delle maestranze, dei tantissimi artisti nazionali e internazionali, del pubblico sem ... segue
Trevi
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Spoleto
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Una messa in scena imponente, come sempre in Piazza Duomo, con la rilettura dell'Orfeo di Monteverdi composta da Luciano Berio nell'84, oggi ricreata da Pier Luigi Pizzi, che al tempo ne curò la regia ... segue
Trevi
Libri e editoria
Domenica 8 marzo 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, verrà presentato il libro di Lorella Natalizi “Racconti per Cristina”, edito da Il Seme Bianco nella collana Gelsomino. La pr ... segue
Trevi
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Trevi
Libri e editoria
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi ... segue
Trevi
Libri e editoria
Sabato 15 febbraio 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, prende il via “Libri al Museo”, edizione 2020. Verrà presentato il nuovo romanzo di Fabio Bussotti, L’amico di Keats, edit ... segue
Spoleto e 31/08/2020
Ridotta drasticamente nei giorni e nelle rappresentazioni a causa dell’emergenza sanitaria, questa edizione speciale è stata pensata e realizzata su misura per garantire la sicurezza dei lavoratori, degli artisti e del pubblico, oltre che, naturalmente, la qualità artistica e l’eccellenza che contraddistinguono la manifestazione.
Il Festival ha presentato otto spettacoli con artisti italiani di rilievo internazionale: fra gli altri, Roberto Abbado, Andrea Battistoni, Monica Bellucci, Roberto Capucci, Silvia Colasanti, Emma Dante, Ottavio Dantone, Rosa Feola, Isabella Ferrari, Riccardo Muti, Pier Luigi Pizzi, Beatrice Rana, Luca Zingaretti.
Il pubblico ha partecipato numeroso nei due simbolici luoghi del Festival scelti per le rappresentazioni all’aperto di questa edizione: Piazza Duomo e il Teatro Romano.
In Piazza Duomo la capienza autorizzata nel primo fine settimana è stata di 620 posti, mentre al Teatro Romano è stata di 280. Capienze che sono aumentate nel secondo fine settimana con l’autorizzazione fino a 1000 posti per il Concerto finale in Piazza Duomo e 320 posti per gli spettacoli al Teatro Romano.
Sono stati emessi 3.796 biglietti per un incasso totale delle otto serate di 223.294 euro.
Quest’anno il Festival ha offerto al pubblico da casa la possibilità di assistere ad alcuni degli spettacoli in diretta streaming su festivaldispoleto.com, repubblica.it e italiafestival.tv.
Sono state 51.185 le visualizzazioni degli spettacoli in streaming, alle quali si aggiungeranno quelle del concerto finale.
I media hanno dedicato al Festival grande attenzione. Dall’1 gennaio al 30 agosto 2020 le uscite totali stampa e web sono state 2.662 (uscite stampa 636 - uscite web 2026), mentre i passaggi radio e su TV nazionali sono stati 59 (passaggi TV 44 - passaggi radio 15).
Sui social della manifestazione sono state 4.106.606 le impression della pagina Facebook, 58.124 le visualizzazioni Tweet e 350.206 le impression dei contenuti Instagram.
Spoleto e 30/08/2020
Luca Zingaretti ha ricevuto oggi alle 17.30 a casa Menotti dalle mani di Maria Flora Monini il Premio “Una finestra sui Due Mondi”, l’11° della serie da quando il Premio fu istituito nel 2010 dalla famiglia spoletina dell’olio extra vergine.
“Presente al Festival dei Due Mondi nelle vesti di interprete, regista e drammaturgo, con lo spettacolo La sirena, il riconoscimento va alla sua versatilità, alla sua bravura interpretativa, al suo carisma”- si legge nelle motivazioni della giuria, presieduta dal Direttore del Festival Giorgio Ferrara e composta dal Sindaco di Spoleto e Presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi, Umberto De Augustinis, e dai promotori del premio, Maria Flora e Zefferino Monini.
“Attore italiano tra i più amati, - continuano le motivazioni ufficiali - dopo aver esordito nei primi anni ottanta come attore di teatro con i registi Ronconi, Mattolini e Sequi, Luca Zingaretti ha continuato ad alternare alla carriera teatrale quella cinematografica e televisiva, raggiungendo grandissimo successo di pubblico e critica. Oltre ad aver preso parte al cast di numerosi film di successo, ha saputo interpretare con sicura tecnica recitativa ruoli molto impegnati sia per il cinema che per la televisione, prestando il volto a personaggi realmente esistiti, da Pietro Nenni a Giorgio Perlasca, da Paolo Borsellino ad Adriano Olivetti, fino a Don Pino Puglisi”.
La cerimonia, causa Covid, si è svolta in forma strettamente privata sulla storica terrazza di Casa Menotti che conserva tutti gli arredi originali del salotto del Maestro che qui riceveva e teneva i suoi celebri aperitivi con le tante star internazionali del Festival da lui creato. Come vuole la tradizione, Luca Zingaretti si è affacciato alla finestra di Casa Menotti per la foto di rito e il suo ritratto andrà ad arricchire la galleria di grandi protagonisti dello spettacolo emuli del saluto affettuoso che Menotti riservava al pubblico su Piazza del Duomo.
“Ritorno a Spoleto con grande piacere dopo 38 anni, quando giunsi al Festival con l’Accademia Silvio D’Amico appena terminato il mio anno di servizio militare e allora l’atmosfera del Festival mi aveva ridato gioia ed entusiasmo, la ricordo come una vera rinascita. Lo è tuttora, ritornando a Spoleto nelle vesti che mi sono più congeniali, da attore di teatro perché solo il teatro può dare carica e indescrivibile energia ad un attore” ha commentato Luca Zingaretti.
“Ammiro molto Zingaretti per tutto il suo percorso professionale soprattutto teatrale e per l’intensità con cui ha saputo rendere la figura di grandi imprenditori e protagonisti della nostra storia. Naturalmente amo moltissimo anche il “suo” commissario Montalbano ed è stata una grande emozione vederlo affacciarsi per una volta da una finestra su Spoleto anziché dalla famosa verandina di Marinella” ha commentato Maria Flora Monini. “Il suo volto non poteva mancare nella galleria dei “Ritratti alla Finestra”, realizzati in occasione del Premio dal 2010 e oggi in mostra a Casa Menotti”.
Nella stessa serata, alle 18.00, sempre a Casa Menotti, è stato assegnato anche il Premio Speciale giovani “Una Finestra sui Due Mondi” che ha premiato la soprano casertana Rosa Feola, al Festival come interprete del Concerto finale in Piazza Duomo, diretta dal Maestro Riccardo Muti e al fianco dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
Il riconoscimento a Rosa Feola, si legge nelle motivazioni “va alla sua determinazione, alle sue eccellenti capacità tecniche e alle sue spiccate doti espressive che la rendono una ambasciatrice nel mondo del più amato patrimonio operistico italiano. Giovane talento, ma già stella internazionale della lirica, il soprano di origini campane Rosa Feola fa già parlare di sé in tutto il mondo. Conquistatasi l’attenzione internazionale vincendo il Concorso Operalia 2010 presieduto da Placido Domingo, tenutosi alla Scala di Milano, sta collezionando importanti successi ed entusiastici consensi di pubblico e di critica. La contraddistinguono eleganza scenica e una voce perfetta nell’incarnare sia le figure più brillanti del melodramma, che quelle tragiche. Le sue doti interpretative sono senza dubbio costruite nella perfezione grazie a uno studio serio, costante e approfondito nel tempo. Diretta dai più importanti maestri e registi, ha al suo attivo partecipazioni con le orchestre più prestigiose. L’attività internazionale la vede prendere parte a produzioni nei teatri di Zurigo, Monaco, Pechino, Salisburgo, Chicago, New York, Washington, Barcellona, Berlino, Londra, Madrid”.
Anche Rosa Feola ha posato per l’immancabile Ritratto alla finestra e Maria Flora Monini ha voluto ricordare le motivazioni di questo particolare riconoscimento: “Il Premio Speciale giovani vuole offrire una ribalta a talenti già di grande levatura artistica, favorendone l’affermazione e incoraggiandone la crescita professionale. Rosa Feola riceve oggi il nostro Premio non solo per le sue grandi doti, ma come simbolo della grande scuola italiana operistico-musicale”.
11 anni di premi
L’assegnazione a Casa Menotti dei Premi Monini “Una finestra sui Due Mondi” è entrata ormai a far parte integrante del programma del Festival di Spoleto a cui l’azienda umbra dell’olio extra vergine è vicina da sempre.
Il 63mo Festival dei Due Mondi segna l’11mo anniversario del Premio. Fortemente voluto dalla famiglia Monini, il premio è stato istituito nel 2010 dopo che la Fondazione Monini, presieduta da Maria Flora Monini, aveva acquistato la casa del Maestro Giancarlo Menotti, fondatore del Festival di Spoleto.
Proprio alla finestra di Casa Menotti il Maestro si affacciava per salutare il pubblico dei 2Mondi insieme ai grandi artisti ospiti del Festival.
La Fondazione Monini ha recuperato la casa per realizzarvi un museo e un centro di documentazione sul Festival, mentre la famiglia Monini ha voluto riportare in vita la tradizione di quel saluto, mai dimenticata, della kermesse spoletina.
Così ogni anno vengono assegnati da Maria Flora e Zefferino Monini il Premio “Una Finestra sui Due Mondi” a un big del Festival e il Premio Speciale “Una Finestra sui Due Mondi” a una giovane leva pronta a trasformarsi in superstar: per tradizione i vincitori vengono ritratti, subito dopo la cerimonia di premiazione, alla finestra di Casa Menotti, immortalati da uno scatto fotografico.
Il primo vincitore di “Una Finestra sui Due Mondi” fu John Malkovich nel 2010, affiancato dal Premio ad honorem alla grandissima Adriana Asti. Da allora la statuetta, che raffigura in forma stilizzata proprio la finestra di Casa Menotti, è stata consegnata a superstar internazionali del calibro di Michail Baryšnikov, Willem Dafoe e Tim Robbins, all’attore Claudio Santamaria, alla musa degli esistenzialisti Juliette Gréco, a grandi attrici del nostro cinema come Alba Rohrwacher o internazionali come Victoria Thierrée Chaplin, figlia del grande Charlie. Il premio del decennale è stato assegnato l’anno scorso a Stefano Bollani che ha regalato agli ospiti un’improvvisazione pianistica jazz allo Steinway del 1956 che fu di Giancarlo Menotti.
I premi “speciale giovani” sono stati nell’ordine il soprano slovacco Adriana Kučerová, la voce bianca Thomas Copeland, il compositore e pianista Matthew Aucoin, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, il danzatore Shizen Kazama, la soprano Emily D’Angelo, il violoncellista Santiago Canón, il tenore Brian Michael Moore, la soprano Benedetta Torre e nel 2019 Pierre-Antoine Bardot, talento dell’École-Atelier Rudra Béjart di Losanna.
Trevi e 30/08/2020
A settembre vengono proposte ai cittadini di Trevi e ai turisti una serie di visite inconsuete dal titolo Trevi … quasi incanto il viator l’estima. Questa nuova iniziativa è curata da Carlo Roberto Petrini e Federico Donnini, giovane storico dell’arte.
Raccontare la città, le sue piazze, biblioteche, vie, strade, ville, palazzi, chiese e monumenti e musei ai propri cittadini e turisti in maniera inconsueta, partendo da ciò che abitualmente non si vede, non si racconta nelle guide turistiche, come ad esempio il ruolo che hanno avuto le piazze nel corso della storia.
Sabato 5 settembre il debutto, con partenza alle ore 18 da piazza del Comune. Simonetta e Giuseppina Prosperi Valenti racconteranno il loro palazzo nobiliare. Sabato 19 settembre alle ore 18,30 Federico Donnini racconterà la Chiesa di Santa Croce in Piaggia di Trevi. Conclude la serie di visite guidate inconsuete, Carlo Roberto Petrini, il quale la sera del 26 settembre (ore 18,30) racconterà il Duomo di sant’Emiliano, la chiesa madre del territorio di Trevi. Si tratta insomma di guidare i visitatori, all'interno di un percorso cittadino che garantisca di far vivere esperienze, attraverso il patrimonio artistico culturale, gli antichi saperi artigiani o degustare le tipicità del luogo. Le singole visite sono state affidate a studiosi di prim’ordine. Prossimi appuntamenti ad ottobre.
Spoleto e 29/08/2020
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, merito prima di tutto della mia straordinaria squadra di collaboratori, delle maestranze, dei tantissimi artisti nazionali e internazionali, del pubblico sempre in crescita, dei sostenitori pubblici e privati, che mi hanno accompagnato in questi anni.
Per quanto riguarda me ho l’orgoglio di aver iniziato questa splendida avventura in un momento di grave declino della manifestazione e di essere riuscito con l’aiuto di tutti a riportarla in vita.
Con questo spirito passo il testimone alla signora Monique Veaute certo che dirigerà questo festival come nelle sue migliori tradizioni e spero con doti di esperienza e di resistenza. In bocca al lupo a lei e, aggiungo, a tutti noi alle soglie di un autunno che potrebbe non essere facile.
Giorgio Ferrara
Trevi e 28/08/2020
A settembre vengono proposte ai cittadini di Trevi e ai turisti una serie di visite inconsuete dal titolo Trevi … quasi incanto il viator l’estima. Questa nuova iniziativa è curata da Carlo Roberto Petrini con la collaborazione di Federico Donnini, giovane Storico dell’Arte.
Raccontare la città, le sue piazze, biblioteche, vie, strade, ville, palazzi, chiese e monumenti e musei ai propri cittadini e turisti in maniera inconsueta, partendo da ciò che abitualmente non si vede, non si racconta nelle guide turistiche, come ad esempio il ruolo che hanno avuto le piazze nel corso della storia.
Sabato 5 settembre il debutto, con partenza alle ore 18 da piazza del Comune. Simonetta e Giuseppina Prosperi Valenti racconteranno il loro palazzo nobiliare. Sabato 19 settembre alle ore 18,30 Federico Donnini racconterà la Chiesa di Santa Croce in Piaggia di Trevi. Conclude la serie di visite guidate inconsuete, Carlo Roberto Petrini, il quale al Museo di Trevi la sera del 26 settembre (ore 18) racconterà l’arte della stampa al torchio. Si tratta insomma di guidare i visitatori, all'interno di un percorso cittadino che garantisca di far vivere esperienze, attraverso il patrimonio artistico culturale, gli antichi saperi artigiani o degustare le tipicità del luogo. Le singole visite sono state affidate a studiosi di prim’ordine. Prossimi appuntamenti ad ottobre.
Spoleto e 23/04/2020
Una messa in scena imponente, come sempre in Piazza Duomo, con la rilettura dell'Orfeo di Monteverdi composta da Luciano Berio nell'84, oggi ricreata da Pier Luigi Pizzi, che al tempo ne curò la regia nel cortile di Palazzo Pitti a Firenze. Aprirà così, almeno sulla carta, Spoleto63, il prossimo Festival dei due mondi, l'ultimo con la direzione di Giorgio Ferrara, atteso secondo programma dal 26 giugno al 12 luglio. Fra tre mesi. E mentre uno dopo l'altro tutti i grandi festival europei di primavera, da Cannes all'Eurovision Song Contest, posticipano o annullano le proprie date, a Spoleto si tiene duro e si spera davvero di farcela ad andare in scena. Il cartellone è pronto. Manca solo che il Paese, il mondo, possa uscire dal tunnel coronavirus.
"Abbiamo lavorato per offrire al pubblico diciassette giorni di grande spettacolo - racconta Giorgio Ferrara -. Il cartellone è pronto ed è mio desiderio comunicarlo, in questo momento di grande angoscia per l'Italia e il mondo intero. Spero possa contribuire a risollevare qualche animo e a dimostrare che lo spettacolo e la cultura non si fermeranno mai. Con l'auspicio che la città di Spoleto possa anche quest'anno aprire i suoi palcoscenici all'Arte in tutte le sue forme, è un piacere per me informare anche che tutti gli artisti e le compagnie previste continuano a esprimere la loro volontà di esserci". E allora, in attesa di buone notizie, a farla da padrone, come da tradizione, a Spoleto63 sarà la musica. Non solo con l'eclettica rivisitazione di Berio, che esplora l'Orfeo tra nuove interazioni sonore di plettri, bande di ottoni, rock band e suoni elettronici. Ma anche con il Melologo per orchestra, coro e voce recitante, tratto dalle Eroidi di Ovidio che il Festival ha commissionato a Silvia Colasanti. E poi The pilot and the ballerina, nuova opera del formidabile duo musicale statunitense delle CocoRosie, con le coreografie di Ira Anufrieva; e Ute Lemper e le Songs from the broken heart.
Grandi celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Beethoven, tra il concerto finale con James Conlon alla guida dell'Orchestra Giovanile Italiana nella Quinta e Settima Sinfonia; Le creature di Prometeo, tra sfilata e balletto, con l'Orchestra del Carlo Felice diretta da Andrea Battistoni e i costumi originali di Roberto Capucci; l'Eroica con John Neumeier e i 100 ballerini dell'Hamburg Ballet; e lo spettacolo Beethoven. La musica della vita per Corrado Augias e Giuseppe Fausto Modugno al pianoforte. Maestri e dive nella sezione Teatro, a partire da Monica Bellucci in Maria Callas. Lettres et mémoires, testo costruito sulle lettere scritte dalla soprano tra il 1946 e il 1977. Emma Dante porta in anteprima assoluta Pupo di zucchero, spettacolo ispirato alla lingua di Gianbattista Basile, con un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena i defunti della famiglia. Il regista lituano Rimas Tuminas torna invece a Spoleto per i trent'anni del The State Small Theatre of Vilnius, con due pièce di Anton Cechov, Tre sorelle, nel suo storico adattamento, e il monologo I danni del tabacco.
E ancora, Luca Zingaretti con La sirena da Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Massimiliano Civica nell'omaggio a Massimo Troisi de La mosca e l'angelo; Amos Gitai sul tema della guerra in A letter to a friend in Gaza; Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con The Laramie Project di Moises Kaufmann, sul caso dello studente Matthew Shepard brutalmente ucciso in Wyoming nel 1998 per dio omofonico; Romeo Castellucci con l'improvvisazione di Bros; Euridice Axen in Settimo senso da Ruggero Cappuccio; Luchino Giordana ed Ester Tatangelo, che dirigono Home, I'm darling di Laura Wade, testo vincitore del Laurence Olivier Award 2019 sul rapporto tra uomo e donna al ritmo di un jive. Per la danza, è in arrivo il San Francisco Ballet con From Balanchine to Occhipinti e l'opera tango Maria de Buenos Aires, su libretto di Horacio Ferrer e musica di Astor Piazzolla, con il Ballet de l'Opéra National du Rhin e La Grossa - Tipica Orchestra of the Maison de l'Argentine.
Trevi e 28/02/2020
Domenica 8 marzo 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, verrà presentato il libro di Lorella Natalizi “Racconti per Cristina”, edito da Il Seme Bianco nella collana Gelsomino. La presentazione cade nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale della donna.
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo. Interverrà per l’occasione Nerina Marzano, docente di lettere.
Racconti per Cristina: I personaggi che incontrerete negli undici racconti che compongono la raccolta "Racconti per Cristina" di Lorella Natalizi sono legati a doppio nodo con il lettore. Il tempo personale e quello narrativo li renderà complici tra le righe e gli spazi delle pagine. I personaggi, a tempo debito, daranno la chiave al lettore per permettergli di entrare negli squarci del vissuto. I protagonisti, con slancio generoso e genuino, non nasconderanno sogni, delusioni e piccolezze. Il lettore sentirà i loro sforzi, conoscerà la loro lingua, annuserà gli odori dei loro paesaggi e la profondità dei significati, rintracciati nelle linee o macchie di colore. Il lettore e i personaggi diventeranno un tutt'uno, sarà impossibile non riconoscersi nei momenti d'amore, nella paura, nei pregiudizi, nella speranza e nella consapevolezza che è impossibile chiudere gli occhi dinanzi al moto circolare della vita e alle sue drastiche cesure.
Trevi e 28/02/2020
Domenica 8 marzo 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, verrà presentato il libro di Lorella Natalizi “Racconti per Cristina”, edito da Il Seme Bianco nella collana Gelsomino. La presentazione cade nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale della donna.
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo.
Racconti per Cristina: I personaggi che incontrerete negli undici racconti che compongono la raccolta "Racconti per Cristina" di Lorella Natalizi sono legati a doppio nodo con il lettore. Il tempo personale e quello narrativo li renderà complici tra le righe e gli spazi delle pagine. I personaggi, a tempo debito, daranno la chiave al lettore per permettergli di entrare negli squarci del vissuto. I protagonisti, con slancio generoso e genuino, non nasconderanno sogni, delusioni e piccolezze. Il lettore sentirà i loro sforzi, conoscerà la loro lingua, annuserà gli odori dei loro paesaggi e la profondità dei significati, rintracciati nelle linee o macchie di colore. Il lettore e i personaggi diventeranno un tutt'uno, sarà impossibile non riconoscersi nei momenti d'amore, nella paura, nei pregiudizi, nella speranza e nella consapevolezza che è impossibile chiudere gli occhi dinanzi al moto circolare della vita e alle sue drastiche cesure.
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Trevi e 27/02/2020
Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con Francesca Lovelock della Amministrazione del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo.
Simone Fagioli, spoletino, insegna al liceo Classico Europeo “Santa Maria degli Angeli” nel cuore antico della città, ci parlerà della “Retorica” di Aristotele, la quale si propone come strumento in grado di salvare e guarire una società in stato di abbandono etico-culturale. Insomma possiamo dire come ai nostri giorni.
Infine l’autore del testo , parlerà di come viene utilizzato il termine “filosofia” che nel linguaggio comune viene usato quasi sempre in senso spregiativo, pensando a espressioni come “Smettila di filosofeggiare” in riferimento ad una persona che sta facendo un discorso troppo ideale e poco pratico; oppure “Prendila con filosofia” per invitare una persona a superare un momento negativo con una certa leggerezza la, mentre la filosofia era caratterizzata da una dimensione fortemente comunitaria e veniva praticata in spazi pubblici insieme alle persone; è nota, per esempio, la figura di Socrate che interroga i suoi concittadini attorno alle questioni più salienti dell’esistenza di un uomo lungo le strade di Atene e nell’agorà. Nella Scuola peripatetica fondata da Aristotele, per fare un altro esempio, gli allievi avevano l’abitudine di discutere insieme ai loro maestri in giardino passeggiando. La filosofia, dunque, è nata non per essere insegnata ma per essere praticata: il pensiero filosofico greco è scaturito e si è nutrito costantemente del dialogo e dell’incontro tra persone mosse dal desiderio di discutere di democrazia, leggi, origine delle cose, bene e male e bello. Tutto questo ci viene spiegato con stile confidenziale da Simone Fagioli, partendo dal bel libro di recente pubblicazione.
Trevi e 08/02/2020
Sabato 15 febbraio 2020, ore 17, nella Sala dello Spagna del Museo di Trevi, prende il via “Libri al Museo”, edizione 2020. Verrà presentato il nuovo romanzo di Fabio Bussotti, L’amico di Keats, edito da Mincione, Roma. Introdurrà Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte, Museo di Trevi, al quale si deve l’iniziativa di Libri al Museo, in collaborazione con l’Assessorato del Comune di Trevi e la Società Sistema Museo. Una serie di incontri con romanzieri, storici dell’arte e filosofi che presenteranno le loro opere.
Fabio Bussotti, trevano, ora residente a Roma, attore, drammaturgo, sceneggiatore e traduttore, con il nuovo romanzo, il sesto della serie del commissario Bertone, racconta l'ultima avventura del commissario Flavio Bertone.
Una sera di febbraio del 1821 muore a Roma, tra le braccia dell’amico Severn, il poeta John Keats. Sempre a Roma, una mattina di settembre del 2018, muore, travolto da un tram, un ragazzo di 17 anni che conosceva il segreto che Keats aveva svelato a Severn poco prima di morire.
Il commissario Bertone si lascia coinvolgere in una storia di forti passioni, di segreti inconfessabili, di poesie d’amore senza tempo e di spietati boss del narcotraffico che, grazie alla protezione di funzionari corrotti, scorrazzano indisturbati per tutta Europa.
L’amico di Keats è il sesto romanzo della serie del commissario Bertone, dopo L’invidia di Velázquez (Sironi 2008), Il cameriere di Borges, tradotto in spagnolo, Le lacrime di Borromini, Al cuore di Beckett e San Francesco a Central Park per i tipi di Editions Mincione.
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